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Il padre perfetto

Piaccia o non piaccia, siamo il risultato dei nostri genitori. Non solo geneticamente, il naso così, gli occhi colà. Per somiglianza o per ribellione, veniamo da lì e la Patty non faceva eccezione. 

Di primo acchito, tutti avrebbero pensato che l'influenza maggiore le era venuta dalla madre, Roberta, che come lei era tonda e sfrontata. Ma il vero faro era il padre: Sandro, che era stato benedetto da una bellezza di divo d'altri tempi. 

Quando camminava per strada, le ragazze avrebbero voluto girarsi, se solo non avessero avuto il timore di una sua occhiata di scherno. Alto, bruno, con gli occhi neri come il fondo di una caverna e un sorriso che ti schiantava contro il muro.

Pure lui girava con la Vespa, come Gregory Peck in Vacanze romane, e pure lui faceva sempre la cosa giusta, come Gregory Peck nei suoi film. Soprattutto, una volta che s'era innamorato della Roberta, per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche rinunciare alla migliore occasione della sua vita, per proteggerla.

"Vedi - diceva alla figlia - un uomo vero sa sempre ciò che è bene e ciò che è male. I tempi sono cambiati, lo so, ma quello che è importante no. Se ti ama, farà tutto per te. Se non ti ama, si merita che lo tratti come un pupazzo senz'anima. Sai quante me ne ha fatte passare tua madre, quando ci siamo conosciuti? Ma io sapevo che voleva essere sicura non fossi uno di quelli che parlano parlano e, al dunque, si rivelano sacchi vuoti. E neppure tu, Patty mia, ti meriti un sacco vuoto. Vedi di mettertelo in testa."

Il guaio della Patty, e lei se lo diceva sempre, era che di uomini come il suo papà, e come Gregory Peck, s'era perso lo stampo. 

 

 

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