Donne come te
Giampiero aveva avuto una formazione sentimentale diversa da quella di tutti i suoi amici maschi. Merito della madre, Clotilde, che aveva tirato su quattro figli da sola, dopo che il marito, un giorno, le aveva detto così, dal nulla, che si era innamorato di un'altra, una che viveva di là dall'oceano, ma anche al di là della galassia per la vita che gli prometteva.
Voleva ricominciare da capo, sentirsi di nuovo giovane, non più appesantito dalle responsabilità famigliari: "Solo perché siamo stati bene insieme ti avviso, almeno non ti preoccupi e non avverti la polizia se non rientro a casa".
Perbacco, grazie, pensò Tilde. Che non fece scenate, uno simile non se le meritava. Rapidamente fece qualche conto, il meglio di un tale bastardo se l'era preso lei, ed erano i figli. Sollevò solo il sopracciglio, lo guardò dall'alto in basso, gli girò le spalle e non vide mai più la sua faccia.
Bella, di una bellezza fiera e moderna, non ebbe mai più nessuno. A tutti coloro che le chiedevano come mai, che sarebbe stato tanto meglio avere un aiuto, qualcuno che le volesse bene, rispondeva che non aveva il tempo per pensarci, con tutto il lavoro che aveva da fare e i quattro figli da tirare grandi e le bollette da pagare.
Ma una volta - Giampiero era quasi un uomo, ormai - Tilde gli raccontò una storia diversa: "Mi sono accorta che non avevo bisogno di uomini. Capisci? Ero già abbastanza piena così". Non una recriminazione, non un rimpianto o un'accusa, non autocommiserazione.
Giampiero cominciò a cercare quegli stessi tratti nelle donne che incontrava, perché sotto la superficie sapeva che gli serviva una abbastanza piena da lasciarlo libero, e così da incatenarlo per sempre.
Quando le tipe con cui usciva gli chiedevano: "Qual è la tua donna ideale?", rispondeva: "Gena Rowlands, l'attrice. Sessant'anni di film. Lavorava col marito, che la guardava come una dea. Incantevole, l'opposto della bambola". Ma se voleva essere sincero, rispondeva: "Mia madre".
Sapeva che lo prendevano per un mammone nella media. Nessuna che gli chiedesse perché. Avrebbe risposto: "Non te lo posso spiegare a parole, meglio se te la presento".
Magari, prima o poi, sarebbe successo.